Fast fashion: gli abiti economici aboliti per sempre? La nuova iniziativa

Fast fashion: gli abiti economici sono i più ricercati, in modo particolare da chi non tiene alle grandi marche e apprezza soltanto i capi come singoli. Qualcosa, però, potrebbe cambiare da un momento all’altro

Fast Fashion abolita
Fast Fashion (instagram)

C’è chi desidera di indossare dei grandi marchi, chi apprezza la buona qualità ma anche il nome che c’è scritto sulla etichetta dei vestiti, e c’è chi invece si disinteressa totalmente e non ama spendere molti soldi in abiti, e preferisce di gran lunga aspettare i saldi o ricorrere ai famosi mercatini della domenica sperando di trovare l’occasione perfetta a pochi euro.

Ognuno ama spendere i soldi a modo proprio e abbiamo più o meno la libertà di poterlo fare, ma l’Unione Europea potrebbe aver deciso di infrangere i sogni di gloria di chi non ama sganciare una gran quantità di euro per comprare dei vestiti da indossare. Si chiama Fast Fashion: di cosa si tratta? Una grande linea di abiti di bassa qualità e ad un prezzo accessibile a chiunque. Ecco, prossimamente, questo noto fenomeno potrebbe essere abolito.

Fast Fashion abolita per sempre? L’iniziativa dell’Unione Europea

Fast Fashion abolita
Fast Fashion (Facebook)

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Proprio di recente, la commissione europea ha presentato un pacchetto di proposte per rendere i prodotti più sostenibili e promuovere modelli di economia circolare. Questo discorso, però, potrebbe coinvolgere anche anche la fast fashion, dunque la famosa moda usa e getta che l’Europa ha intenzione di eliminare entro il 2030 per lasciare spazio ad un abbigliamento più sostenibile ma anche più durevole nel tempo.
Tra le tante proposte comprese nel pacchetto, c’è una nuova strategia che non a caso intende rendere i tessuti più riparabili, riutilizzabili, durevoli ma soprattutto riciclabili.
I prodotti che utilizziamo ogni giorno devono durare. Se i prodotti si rompono, dovremmo essere in grado di ripararli. I vestiti che indossiamo dovrebbero durare più di tre lavaggi e dovrebbero anche essere riciclabili” ha dichiarato Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Europea.
Non è per i soldi, ma è anche per una questione ambientale. Infatti l’impatto che ciò che indossiamo ha sull’ambiente è ancora molto sottovalutato. Dunque, è davvero molto importante che l’Europa riesca davvero a rendere il più possibile i tessuti sostenibili entro l’anno 2030, proprio come hanno già in programma di fare. Ci sono degli obiettivi davvero fondamentali, ovvero rendere i vestiti e le scarpe che indossiamo più longevi e devono essere realizzati con fibre riciclate, ma devono essere anche privi di sostanze pericolose e prodotti nel completo rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente.

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Devono assumersi la responsabilità dei loro prodotti lungo la catena del valore, anche quando diventano rifiuti. In questo modo, l’ecosistema tessile circolare sarà fiorente e sarà guidato da capacità sufficienti per un riciclaggio innovativo da fibra a fibra, mentre l’incenerimento e il conferimento in discarica dei tessuti devono essere ridotti al minimo” ha dichiarato la commissione Ue.

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