16enne uccide sua nonna, parla l’esperto: la violenza nei giovani nasce per questo

16enne uccide la nonna a coltellate. Ma cosa è successo? Gli esperti spiegano il motivo della rabbia dei giovani d’oggi.

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Cosa è successo? I moventi dell’omicidio e la ragione della violenza dei giovani (Canva)

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Dopo la pandemia che ha invaso le nostre vite, sempre più spesso siamo soliti ascoltare stragi familiari ricorrenti. La notizia di Paestum, in provincia di Salerno una giovane ragazza 16enne uccide la nonna a coltellate. Il motivo ancora non è chiaro, ma è evidente come la psiche dei giovani sia fragile e spesso tendente a far del male a loro stessi o come in questo caso agli altri. 

A quanto pare intorno alle ore 19 del 7 novembre, la nipote 16enne al culmine di un litigio con la nonna avrebbe afferrato un coltello e iniziato a massacrare la nonna. Le origini della disputa ancora non sono chiare, ma anche la ragazza di è ferita al braccio. 

Quali sono i moventi del delitto? Perché la 16enne ha accoltellato la nonna?

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Gli esperti spiegano i motivi della violenza (Canva)

I motivi del delitto ancora non sono chiari, la procura indaga per far luce sulla questione della 16enne che uccise la nonna. E’ certo che la giovane era in stato di shock quando i soccorsi sono arrivati sul luogo ed è stata lei stessa a confessare l’accaduto, rivendendo anche l’arma del delitto. Ora tutto è nelle mani della procura minorile, scoprire le cause dell’avvenuto. 

Sfortunatamente, da un periodo a questa parte, siamo alla costante visione di eventi preoccupanti da parte degli adolescenti dei confronti degli adulti. Un esempio semplice quello di uno studente che bullizza un professore oppure le baby gang diffondendo  panico e terrore per le città.

Secondo gli esperti e la federazione dei pediatri, uno dei motivi che ha agito in modo influente e negativo sulla mente dei giovani adolescenti sono stati i lunghi periodi di lockdown dovuti al Covid tanto che la maggior parte dei presidi delle scuole medie hanno riscontrato un aumento di depressione e disagio in questa fascia di età. Spesso i ragazzi non si sentono accolti, hanno paura di chiedere aiuto oltre ad essere sconfortati nei confronti delle istituzioni e talvolta arrivare anche a gesti disperati. 

La soluzione sarebbe quella di creare una legge per il sostentamento della politica mentale, supportare vari tipi di percorsi di riabilitazione che possano riscrivere il percorso dell’individuo, cercando di ristabilire un equilibrio nei giovani che chiedono aiuto o ne hanno bisogno, per non dover cadere in questi drammi.

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