Pomodori, scatta l’allerta: fai attenzione a questa marca, ha i pesticidi!

Pomodori, scatta l’allerta pesticidi nei supermercati. Cosa è successo e come riconoscere i prodotti che possono dare problemi alla salute.

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(Anelka – Pixabay)

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Pomodori, è allerta pesticidi in tutti i supermercati d’Italia. Infatti, non c’è un marchio preciso o un lotto da evitare. Come fare per scoprire quali sono quelli davvero pericolosi e quelli sicuri? Al centro del fenomeno ci sono i prodotti messi a disposizione nella grande distribuzione organizzata, cioè supermercati, ipermercati, ecc. Il problema, però, non dipende da loro, ma è a monte. Infatti, l’agricoltura intensiva spinge sempre più coltivatori a produrre sempre di più, anche con sistemi contrari al ciclo della natura. Il risultato è che si producono tantissimi pomodori, ma per farlo si utilizzano pesticidi che possono arrivare anche a tavola.

Pomodori, l’allerta pesticidi non accenna ad arrestarsi: perché e qual è la verità

pomodori allerta pesticidi come riconoscere
(Steve Buissinne – Pixabay)

Perché proprio i pomodori sono soggetti a questa allerta pesticidi e il fenomeno attualmente non coinvolge altra frutta o verdura? I pomodori hanno una buccia molto sottile, che protegge poco la parte centrale del frutto. I pesticidi che vengono utilizzati si diffondono a pioggia, utilizzando degli elicotteri adatti allo scopo. In questo modo, una grande quantità di pesticida si diffonde in campi tutto sommato limitati e scatta l’allarme.

Il problema è che il pesticida resta, anche se magari i pomodori sono stati cotti prima di mangiarli. Quindi, non c’è modo di eliminarli. Allora, come accorgersene? Prima di tutto, è importante non demonizzare i supermercati, ma dare un’occhiata alla provenienza del prodotto. Infatti, quei supermercati che offrono prodotti italiani o a chilometro zero sono molto più sicuri e offrono prodotti soggetti a controlli.

I pomodori da evitare sono quelli dove sulla confezione è indicato uno dei seguenti Paesi: Cina, India, Turchia, Stati Uniti, Egitto, Iran, Messico e Brasile. In questi Paesi si chiude un occhio – a livello legislativo – per poter ottenere la massima resa possibile. Invece, in Italia e nei Paesi europei in genere, la legislazione è più stringente e ci sono dei controlli preventivi. In Italia è molto difficile che una partita con pesticidi passi oltre al controllo dei NAS…

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