Pasta de Cecco sotto accusa, la ditta nello scandalo: “Siamo corretti” – ecco la verità

Pasta de Cecco sotto accusa, la ditta respinge le accuse e cade nello scandalo: “Siamo corretti”. Scopriamo la verità.

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Pasta de Cecco (Facebook)

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Notizia sconcertante che preoccupa i consumatori. La ditta della Pasta de Cecco è sotto accusa. Tre alti dirigenti sono accusati di frode del commercio e dovranno risponderne al Tribunale di Chieti. Non è la prima volta che l’azienda si ritrova nell’occhio del ciclo a causa di questi problemi. Vediamo nel dettaglio le cause scatenanti dell’inchiesta.

Pasta De Cecco respinge le accusa, provenienza fuorviante del grano

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Pasta de Cecco (Facebook)

L’inchiesta che si svolgerà al Tribunale di Chiedi entro un’anno che mette sotto accusa la ditta De Cecco, vede come protagonista il grano. Infatti avrebbero accertato che gran parte del grano utilizzato per la pasta avrebbe in realtà origini francese e non italiana, precisamente pugliese.

Oltre al grano anche molte etichette si sono rivelate non veritiere. Ad insospettire erano i riferimenti ai troppi prodotti italiani coinvolti nella produzione della pasta. Nonostante fra la Francia e la De Cecco è stato stipulato un’accordo per la fornitura di almeno quattromila tonnellate di grano per la produzione della pasta, l’origine non viene menzionata ma bensì camuffata con la scritta produzione con grano italiano.

Tuttavia, nonostante le molteplici accuse la ditta si dichiara essere sempre stata trasparente con i propri consumatori. Inoltre da quanto si evince dal Salvagente, l’azienda non solo non presenta sulle etichette dei prodotti la fornitura di grano francese ma anche dall’importazione del grano americano proveniente dalla California e dall’Arizona sostituito da North Dakota.

Le etichette in questione riguarderebbero i prodotti dell’anno 2021 ma ora sono state sostituite da diciture più generiche. In sostanza l’aziende dice “Siamo corretti” nei confronti della clientela e ribadiscono la loro trasparenza di fronte alle accuse che gli sono stati rivolte. Gli indagati sarebbero tre alti dirigenti: il presidente Antonio De Cecco, di seguito gli ex dirigenti dei raparti qualità e acquisti, Vincenzo Villani e Mario Aruffo.

Staremo a vedere se la ditta De Cecco risponderà entro un’anno alle accuse del Tribunale di Chieti e averla vinta. Nella questione è coinvolta anche la magistratura francese in cui la ditta ripone le massime aspettative. La prima udienza si terrà a maggio 2023.

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