Mestruazioni: l’Italia pensa allo smart working durante “quei giorni”

Dopo il congedo mestruale in Spagna a favore delle donne durante i giorni delle mestruazioni l’Italia concederà il diritto allo smart working?

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Donna con le mestruazioni (Pixabay)

Da poco la Spagna ha fatto un grande passo in avanti. È stato infatti il primo Paese europeo a concedere alle donne che soffrono di mestruazioni dolorose la possibilità di un concedo dal lavoro della durata di 3 giorni presentando un certificato medico.

Da sempre sopravvalutata, la dismenorrea, ossia i dolori legati al ciclo mestruale, è invece una condizione molto comune che può risultare invalidante in alcuni casi.

Ecco perché la decisione presa dal governo spagnolo la si può considerare una vera e propria conquista a favore della parità di genere, che si inserisce in un progetto di legge ben più ampio che comprende anche assorbenti gratis per le donne in difficoltà, l’eliminazione dell’Iva e nuove norme sull’aborto. Ma che cosa pensa l’Italia al riguardo?

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Diritto allo smart working durante i giorni delle mestruazioni: la petizione in Italia

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Periodo del ciclo mestruale (Pinterest – ambientebio.it)

La decisione da parte della Spagna di approvare un progetto di legge sui diritti sessuali e riproduttivi delle donne, che include per l’appunto anche il congedo mestruale, ha scatenato il caos in Italia. Nonostante ci siano pareri contrastanti tra chi vede questa proposta come una concessione bonaria e chi invece la considera una vittoria, su Change.org è stata lanciata una petizione per chiedere il diritto allo smart working per chi soffre di mestruazioni dolorose. Una petizione che ha già raggiunto le 3.700 firme e che ambisce a ottenerne 5.000.

Con questa proposta non ci si si vuole assentare dal lavoro, bensì usufruire dello smart working come possibilità per far fronte a una problematica reale e in alcuni casi debilitante. D’altronde in questi anni ci siamo resi conto di come il telelavoro sia non solo attuabile ed efficace, ma anche una grande possibilità in alcune situazioni, come questa per esempio.

Prima di oggi in Italia c’è stata nel 2016 una proposta di legge in cui si chiedeva tre giorni di congedo durante il picco mestruale, considerando il fatto che le donne che soffrono di dismenorrea vanno dal 60 al 90% e che, proprio per questo motivo, sono costrette ad assentarsi da scuola o dal lavoro. Una proposta che però non è mai andata in porto a causa delle diverse posizioni di pensiero anche in seno al mondo femminile. Alcune donne non la vedono infatti come una conquista, bensì come l’ennesimo fattore discriminante nei confronti delle donne.

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Ma come ne pensano gli altri Paesi al riguardo? Al di fuori dell’Europa il congedo mestruale è una realtà in Giappone, che lo ha concesso sin dagli anni ’40, in Indonesia, Zambia e Corea del Sud. Altri Paesi sono verso la buona strada per attuarlo, quali ad esempio il Lussemburgo. E l’Italia?

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