Cosa fare per invecchiare più lentamente: gli accorgimenti da adottare…

La primavera è alle porte: un periodo perfetto per rimettersi in forma, adottare una dieta più sana e svolgere attività fisica…

Mangiare in modo sano ed equilibrato e praticare sport fa guadagnare molto alla salute e all’aspetto fisico: è importante adottare questo stile di vita, per il buon funzionamento del nostro organismo.

Il New England Journal of Medicine, nel 1997, ha iniziato ad indagare sul rapporto tra dieta e invecchiamento: il primo esperimento vedeva coinvolti dei ratti da laboratorio.

Fitness
Attività fisica – Foto da Instagram @fitforlifevieste

Ai roditori era stato ridotto il cibo: il risultato di questa diminuzione è stata una migliore aspettativa di vita e il rallentamento dei processi di invecchiamento.

Negli ultimi anni gli studi si sono moltiplicati, prendendo come oggetto per gli esperimenti anche le persone: il tema delle ricerche sono i meccanismi che legano riduzione delle calorie e longevità.

Una ricerca importante è stata pubblicata sulla rivista Science del Professor Vishwa Deep Dixit della Yale School of Medicine: vediamo di cosa si tratta…

Lo studio del rapporto tra la riduzione calorica e la longevità: i risultati delle ricerche affermano che…

Qualità della vita
Qualità della vita -Foto da Instagram @dietrolequintediariannapulsoni

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Lo studio è stato condotto su 200 soggetti sani ed ha avuto la durata di due anni: i volontari sono stati divisi in due gruppi, al primo è stato ridotto l’apporto calorico giornaliero del 14%, mentre al secondo è stato chiesto di continuare con la classica dieta.

I primo fattore che gli studiosi hanno notato è stato il seguente: i soggetti che hanno diminuito le calorie assunte durante la giornata hanno sviluppato più cellule immunitarie.

Ci potrebbe essere, dunque, un effettivo collegamento tra la riduzione calorica e la longevità.

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E’ stato anche scoperto che la proteina PLA2G7 porta grandi benefici quando l’organismo è in riduzione calorica: questo nutriente è legato ai processi di infiammazione, ma la sua azione è stata molto ridotta nei soggetti che hanno modificato la loro alimentazione.

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