Da un po’ di tempo a questa parte su TikTok sta spopolando l’hashtag #mascaratrend. Milioni di video lo vedono protagonista, ma non è come si può pensare.
TikTok è una delle piattaforme più usate, con milioni di video caricati ogni giorno, e spesso e volentieri nascono mode che durano il tempo di un battito di ciglia, tra questi, tuttavia, da qualche settimana a questa parte ha fatto la sua comparsa #mascaratrend.
Benchè possa richiamare alla mente il mondo beauty, però, nulla ha a che vedere con make-up & Co. Infatti si tratta di uno “stratagemma” usato da ragazzi e ragazze per parlare di ben altro.
Il prodotto per definire e talvolta allungare le ciglia diventa quindi una metafora di qualcosa di molto diverso. Un modo per raccontare esperienze tragicomiche, ed in certi casi anche drammatiche, riparandosi dietro questo espediente. Ma di cosa si tratta?
Sono più o meno 52 milioni i video che si trovano mettendolo tra le parole chiave di ricerca, e ciò che ne viene fuori è un ritratto a tratti inquietante e che può e dovrebbe far riflettere.
#mascaratrend: perchè questo hashtag su TikTok sta spopolando
Il mascara è in realtà simbolo dei rapporti sentimentali, con lo scovolino che sta ad indicare di solito il fallo maschile. Ne nascono quindi testimonianze che a volte fanno sorridere, ma altre volte invece testimoniano anche abusi e relazioni tossiche.
@16ottobrw apparte questo mi consigliate veramente un buon mascara? #trend #mascara #p ♬ constellations by duster –
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“Il mio mascara è molto bello, però a volte sparisce e non capisco se l’ho perso. Mi fa sentire comunque bella” scrive una rgazza, riferendosi ovviamente al suo compagno, e chiedendo il parere delle altre utenti. Una è perentoria: “Preferisco stare 3 anni senza mascara, che cercarne uno nuovo”.
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Ma questo hashtag nasconde anche racconti più drammatici, come quello di un’utente straniera: “Ho avuto il mascara dai 3 ai 12 anni. Me lo ha dato il mio padre biologico. Ora faccio fatica ad utilizzarlo di nuovo, ma con il tempo andrà meglio”. Una testimonianza agghiacciante, ma anche un modo, tramite metafore, per liberarsi di qualcosa di traumatico e trovare il supporto e confronto con gli altri.
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