Ieri si è spenta a Roma l’attrice di origine belga, e non solo il cinema, ma anche la moda è in lutto. Catherine Spaak ha rivoluzionato lo stile in Italia.
La notizia della sua scomparsa ha lasciato senza fiato tutti gli appassionati di cinema, per la quale era diventata un simbolo della giovinezza sfrontata e della bellezza negli anni Sessanta.
Catherine Spaak, classe 1945, si è spenta ieri a Roma in una clinica che da tempo la ospitava. Nata in Francia, ma di origine belga, proveniva da una famiglia composta da attori e personalità politiche. Il suo debutto al cinema avviene quando ha appena 14 anni, nel film Il Buco. A regalarle notorietà è però la pellicola Dolci Inganni del 1960, per la regia di Alberto Lattuada.
La giovanissima attrice si fa subito notare per una certa disinvoltura, all’epoca rara, in Italia, e un look sbarazzino e fresco, che diventa una delle sue caratteristiche e sarà in seguito imitato dalle adolescenti del Paese.
Bellissima, con occhi dolci e maliziosi allo stesso tempo, e una cascata di biondi capelli accompagnati da una frangetta irresistibile, l’attrice incarna alla perfezione la moda del momento, spesso anticipando i trend più glamour con la sua innata voglia di novità.
Catherine Spaak: l’innata classe dell’attrice belga naturalizzata italiana
Con l’arrivo degli anni Settanta, l’artista dice addio al look un po’ hippy usato fino al quel momento, ed è tra le prime a provare lo smokey eyes, il trucco importante tipico di quel decennio, preferendo inoltre osare con il volume dei capelli, sfoggiando onde e boccoli scenografici.
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Catherine è eclettica, e nei primi anni Ottanta fa il suo debutto in tv, conducendo le prime tre stagioni di Forum, e poi passando a Rai Tre, dove per 15 anni condurrà Harem, dando sfooggio della sua innata eleganza, inconfondibile con i biondi capelli tenuti appena sulle spalle e i tailleur di grande charme.
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Una perdita che si farà sentire, nel mondo della moda, anche se la sua immagine di affascinante allure rimarrà eternamente una delle più potenti per tutti gli appassionati del settore. Addio, Catherine.
