Addio ceretta, perchè la Generazione Z sta scegliendo di non depilarsi più

I tempi cambiano, e con essi anche esigenze e concezioni prendono nuove forme. Rivoluzionaria per numerosi motivi, la Generazione Z sta trasformando molti aspetti dell’estetica, primo fra tutti la depilazione: perché non la scelgono

Generazione Z ceretta
L’influencer Giorgia Soleri (Instagram)

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Le prime testimonianze della depilazione risalgono a tempi antichi, in modo particolare sono molte quelle che ne rivelano l’uso nell’epoca degli egizi. Alla figura di Cleopatra sono legate molte delle pratiche beauty di oggi, attuate con elementi peculiari della tradizione egizia, ancora oggi capace di influenzare iconograficamente la contemporaneità. Tuttavia, come sappiamo, il momento in cui la depilazione si afferma come mezzo imprescindibile per quanto riguarda il popolo femminile, sottoposto ad una vera e propria influenza mediatica per rispettare determinati standard, è piuttosto recente.

Seppur la sua presenza fosse già registrata nei primi decenni del ‘900, è con l’avvento delle riviste e della cultura pop che si insedia l’immaginario femminile curato nel minimo dettaglio, proprio come le modelle e le attrici che venivano rappresentate. Inevitabile il pregiudizio che consegue la presenza di peluria sul corpo, ritenuto esteticamente discutibile, se non disprezzabile, da una grande percentuale delle persone.

Questo è l’imperativo insindacabile per le donne, depilazione praticamente obbligata tramite il significato indotto che le si affibbia, fino alla vera e propria paura di mostrarsi con i peli. Tale influenza ha lentamente preso parte anche nell’universo maschile, che sempre di più tende a sottoporsi alla ceretta, seppur in parte inferiore. Ma qualcosa sta finalmente cambiando, e gli artefici di tale cambiamento sono i giovanissimi della Generazione Z, che stanno abbattendo molte delle prerogative fino ad ora tacitamente accettate.

Generazione Z: no alla depilazione

Generazione Z ceretta
L’influencer Giorgia Soleri (Instagram)

Simbolo collettivamente riconosciuto per la battaglia anti-depilazione obbligata, che se da una parte indispone chi si differenzia per un’età più matura, Giorgia Soleri riassume efficacemente l’intento della Generazione Z. Trasformare il paradigma estetico femminile della perfezione richiesta, consapevoli del pregiudizio imminente, è la volontà dei giovanissimi che dimostrano una più ampia visione su ciò che davvero conta.

Più impegnati sul piano dell’ecologia, pronti a ripensare un mondo finalmente libero, ripudiano il concetto di categorie, per una massima espressione di se stessi. Non poteva mancare quindi anche una più sviluppata sensibilità verso i temi femminili, come il percepito obbligo sociale di depilarsi, eliminando il senso di vergogna relativo alla peluria, per restituirle finalmente la sua normalità. Ognuno è libero di essere ed esprimere la propria essenza secondo il personale sentire, anche per quanto riguarda la depilazione, che viene trasformata in una libera scelta.

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