Frutta estiva, questi 5 tipi sono i peggiori in assoluto – i più contaminati dai pesticidi

Frutta estiva, quale evitare. Questi 5 tipi sono risultati i più contaminati dai pesticidi, secondo i risultati del test effettuato dal PAN.

Frutta estiva pesticidi dati test
Frutta estiva (Foto di Anrita1705 da Pixabay)

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La frutta, ricca di vitamine e fibre, è fondamentale per il nostro organismo e bisognerebbe sempre introdurla all’interno di una dieta equilibrata.

D’estata in particolare, la voglia di frutta sale, a causa del grande caldo, perché essendo ricca di acqua e anche zuccheri, riesce a dissetarci e ad evitarci la voglia di dolci.

Bisogna però fare attenzione alla frutta comprata, in particolare nei supermercati, che non sempre soddisfa i requisiti di un prodotto di buona qualità.

L’uso eccessivo dei pesticidi ad esempio, negli ultimi anni ha notevolmente abbassato la qualità della frutta che troviamo negli scaffali del supermercato, frutta che sarebbe meglio evitare di comprare, visto che i pesticidi possono essere dannosi per il nostro organismo.

I risultati del test, quale frutta estiva evitare

Frutta estiva pesticidi dati test
Pesticidi nella frutta (Foto di emersonbegnini da Pixabay)

Il PAN (Pesticide Action Network), una rete di più di 600 organizzazioni non governative distribuite in oltre 60 paesi del mondo che opera per ridurre drasticamente l’uso di erbicidi, ha effettuato un test sulla frutta presente nei supermercati, e i risultati sono davvero sconvolgenti.

Confrontando infatti i risultati con quelli di qualche anno fa, si nota un netto peggioramento, una percentuale molto più alta di pesticidi su frutti che prima non ne avevano.

Secondo questa classifica stimata e divulgata poi da GreenMe, su 97.170 campioni di frutta, al primo posto tra i più contaminati troviamo le more, seguite poi dalle pesche, le fragole, le albicocche e le ciliegie.

Tutti frutti amatissimi durante la stagione estiva, soprattutto dai bambini. Un dato quindi che preoccupa, non solo per il risultato pessimo, ma anche per il trend seguito, visto che ad esempio per quanto riguarda le ciliegie c’è stata un ascesa totale.

Se nel 2011 la presenza di sostanze tossiche si aggirava al 22%, ad oggi è salita a quasi il 50%, e cioè metà del raccolto europeo.

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