Mare Fuori, le storie dietro al successo degli attori della serie tv più famosa del momento: Artem Tkachuk, Pino O’Pazzo, racconta un retroscena terribile…
Ormai sempre più inarrestabile, il successo di Mare Fuori continua ad aumentare sempre di più ed il suo segreto risiede nella semplice narrazione. La storia drammatica, complessa eppure straordinariamente intrisa di speranza è quella di giovanissimi detenuti di un carcere minorile situato a Napoli. Il nome deriva proprio dalla posizione della struttura, dalla quale è possibile ammirare il mare, forse un’importante metafora del riscatto. Le storie dei protagonisti, emozionanti e trascinanti, si intrecciano lasciando lo spettatore con il fiato sospeso fino alla puntata successiva.
C’è azione e romanticismo, ma soprattutto il senso stesso della vita, che colpisce un pubblico giovanissimo, con un riscontro sui social mai visto, ma anche una platea più adulta. Gli attori, poco più che ragazzi, dimostrano incredibili doti interpretative, proprio come quelle che caratterizzano il personaggio di Pino O’Pazzo, tra i più interessanti del prodotto. Ad interpretarlo è l’attore Artem Tkachuk, e parte della sua capacità presenta radici nel suo passato: il professionista racconta il suo background di difficoltà prima di arrivare al successo.
Mare Fuori, il passato di Artem
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Mare Fuori è il prodotto televisivo più visto, amato e chiacchierato del momento e registra un successo crescente, forse inarrestabile. Il merito è dei protagonisti, che attraverso un’eccellente interpretazione raccontano le storie di giovanissimi ragazzi detenuti nel carcere minorile di Napoli, che si intrecciano lasciando lo spettatore rapito da ogni risvolto. Una delle narrazioni più interessanti è quella del percorso di Pino O’Pazzo, forse proprio a causa della sua evoluzione, in quello che risulta un personaggio complesso e contradditorio, impulsivo eppure straordinariamente vero, completamente fuori dalle regole e dagli schemi.
A dare vita al ruolo è Artem Tkachuk, un attore professionista dal passato difficile, che forse proprio grazie al pregresso che lui stesso ammette di non voler dimenticare, riesce a infondere tanta verità all’interno del suo “Pino”. Originario dell’Ucraina, giunge in Italia da piccolo, senza conoscere la lingua e con conseguenti difficoltà di integrazione.
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La situazione economica della sua famiglia risultava precaria, e proprio come Pino, anche Artem era un ribelle, soprattutto a scuola. La fede lo ha aiutato attraverso le preghiere che si sono realizzato in un moto di motivazione verso il riscatto, il primo passo che lo ha condotto al successo meritatissimo di cui gode oggi.
