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Benessere

Muffa e Alzheimer sono collegati: l’ultima scoperta è macabra

Scritto da
Francesca Cepparulo

Muffa e Alzheimer, le ultime ricerche rivelano scenari preoccupanti. Il presunto collegamento è stato indagato attraverso alcuni studi, che evidenziano un risultato sconcertante

Muffa e Alzheimer
Preoccupazione (Pexels)

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I sintomi più comuni di una delle condizioni più temute in campo medico, il morbo di Alzheimer, sono diversi e conosciuti. Confusione, disorientamento, perdita della memoria, difficoltà ad articolare un discorso, cambiamenti improvvisi dell’umore: questa la sintomatologia che contraddistingue questa grave patologia. Risulta la forma di demenza più sviluppata e frequente in età avanzata, seppur non eliminando la possibilità di un’insorgenza in giovane età.

Le specifiche cause che possano determinare la presenza di questa condizione patologica non sono ancora state accertate, nonostante vi siano alcuni fattori di rischi evidenziati dalle ricerche scientifiche. La genetica riveste senza dubbio un ruolo fondamentale nell’epidemiologia, ma anche lo stile di vita contribuisce all’insorgenza del morbo di Alzheimer. Gli ultimi studi hanno indagato sulla correlazione tra questa grave condizione patologica e la muffa, nell’eventualità che essa rappresenti un fattore ambientale di rischio: il risultato è sconcertante.

Muffa e Alzheimer: l’ultima scoperta

Preoccupazione (Pexels)

Solitamente riconducibile all’età avanzata, periodo di maggiore insorgenza, il morbo di Alzheimer è senza dubbio una delle patologie più temute. Seppur principalmente legata all’anzianità, esiste la possibilità che si presenti anche in giovane età, in una percentuale contenuta tra il 5 e il 10% dei casi. Si tratta di una sindrome neurodegenerativa, ed è una condizione progressiva che compromette le capacità cognitive, fina alla loro perdita.

I sintomi conosciuti sono la perdita della memoria e il disorientamento, ma vi sono altri campanelli di allarme che possono svelare l’insorgenza della patologia. Tra questi, confusione e difficoltà ad articolare un discorso, fino alla percezione di un limite del ragionamento. Le cause non sono ancora state accertate, ma le ultime ricerche indagano sulla possibile correlazione tra il morbo di Alzheimer e la muffa.

Il motivo è che quest’ultima produce beta-amiloidi, placche senili presenti nel cervello delle persone affette. Si tratta di una condizione che porta all’insorgenza di encefalopatia tossica, i cui sintomi possono essere simili all’Alzheimer, ma non necessariamente rappresentando un rischio precursore per la malattia neurodegenerativa. Al momento non esistono dunque prove che evidenzino una correlazione tra morbo di Alzheimer e muffa, che rappresenta comunque un pericolo per la salute.

Scritto da
Francesca Cepparulo